Il libro delle Facce mi ricorda che Clara Cerri e io festeggiamo cinque anni di amicizia. Voglio celebrare questa ricorrenza perché Clara è una delle persone che ha tenuto a battesimo le mie poesie quando, appunto cinque anni fa, al compimento dei miei sessant’anni le ho portate fuori di casa a prendere un po’ d’aria.
Ha studiato ebraico e lingue orientali antiche, musica classica e jazz. Insegna e fa editing. Nella sua scrittura mi colpiscono da un lato la chiarezza e scorrevolezza, dall’altro la spaventosa densità, espressione di sensibilità e cultura profonde.
Le sue opere di narrativa:
Dodici posti dove non volevo andare (racconti che formano un’anomala saga familiare, il mio preferito, lei lo sa);
Lettere fra l’erba (romanzo generazionale con molto amore e molti drammi);
Papà Marilyn (romanzo di un’adolescenza LGBT con molti mostri e qualche ratto).